“Where is South?”: in occasione della Biennale d’Arte 2019, inaugura a Venezia la mostra di Moleskine Foundation in collaborazione con UNHCR.
I taccuini d’autore, una straordinaria serie di opere realizzate da 25 giovani rifugiati all’interno del format educativo itinerante AtWork, saranno esposti dal 17 settembre al 24 novembre a Palazzo Querini.
Inaugura oggi 17 settembre, a Palazzo Querini a Venezia, l’esposizione “Where is South?” promossa da Moleskine Foundation in collaborazione con UNHCR. La mostra di taccuini è il risultato di una delle tappe del progetto AtWork, che dal 9 al 13 settembre a Venezia hanno visto all’opera all’interno di un workshop, 25 giovani tra i 18 e i 30 anni di diverse nazionalità e background, molti dei quali condividono lo status di rifugiato o richiedente asilo in Italia. L’esposizione è ospitata all’interno di Rothko in Lampedusa, mostra d’arte contemporanea promossa da UNHCR di cui Moleskine Foundation è partner, e organizzata in concomitanza con la Biennale d’Arte 2019.
AtWork è il format educativo itinerante ideato da Moleskine Foundation e dal curatore artistico Simon Njami a partire dal principio che ogni essere umano è dotato di una forza creativa unica e irripetibile, la cui espressione è un contributo allo sviluppo culturale e umano della comunità che lo circonda. AtWork utilizza il processo creativo per stimolare il pensiero critico e il confronto fra i partecipanti, con l’obiettivo di contribuire ad ispirare una nuova generazione di giovani creativi. Il nucleo centrale di AtWork è un workshop a tema, condotto da un artista o curatore, che fornisce lo spunto per il dibattito collettivo e la riflessione individuale, dai quali prendono forma i taccuini personalizzati che gli autori possono scegliere di donare alla collezione dei “taccuini d’autore” di Moleskine Foundation.
Il tema “Where is South?” proposto dal progetto AtWork di Moleskine Foundation vuole “liberare la nostra mente da tutti quei pregiudizi e ideologie che affollano le nostre teste quando nominiamo i punti cardinali e a riconsiderarli per quello che sono: direzioni. – scrive Simon Njami - Se ci riusciamo, potremmo riscoprire che Sud o Nord non esistono in quanto tali ma si attivano nel loro significato a seconda di quello che pensiamo essi siano. Ovunque noi ci troviamo, c’è sempre un sud, e quindi siamo noi che definiamo il significato della “parola”, perché Sud comincia da me”.
La tappa veneziana del Tour “Where is South?”- terza tappa di 6, in diverse città del mondo - arricchisce così con ulteriori punti di vista la tematica al centro della mostra “Rothko in Lampedusa”, incentrata sulle opere di otto artisti affermati che hanno vissuto personalmente la condizione di rifugiato o che hanno fatto di questo tema un elemento cardine della propria carriera artistica. Insieme a questi artisti espongono inoltre cinque artisti emergenti che vivono attualmente lo status di rifugiato, con l’obiettivo di gettare nuova luce sulla condizione e sul talento delle persone costrette alla fuga.
E proprio allo scopo di integrare diversi punti di vista, hanno preso parte al workshop anche alcuni partecipanti del progetto B&W - Black & White, la tendenza migrante, a cura di Caterina Pecchioli e organizzato da Nation25, un laboratorio che indaga la moda dei giovani immigrati in Italia il cui stile, unione di mondi diversi, sdogana una precisa posizione ideologica dei punti cardinali, ripensando la nostra posizione nel mondo.
Nell’ottica della collaborazione con UNHCR Moleskine Foundation parteciperà inoltre alla Barcolana, la più grande regata al mondo in programma domenica 13 ottobre a Trieste, con l’imbarcazione Kleronia, messa a disposizione dai suoi armatori.
Per l’occasione, i fondatori di Moleskine Foundation porteranno simbolicamente da Venezia a Trieste un manifesto del mare ideato durante il workshop AtWork e inviteranno la gente di mare ad alzare simbolicamente la bandiera dell’UNHCR tra i guidoni che sventoleranno durante la regata, a sostegno della cultura del mare e delle sue inderogabili leggi di soccorso e accoglienza.
“UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, è entusiasta di partecipare come partner di questa iniziativa, convinta che il Mar Mediterraneo debba tornare ad essere bacino di coesistenza e non simbolo di tragedie e chiusure”. Carlotta Sami, portavoce UNHCR per il Sud Europa, commenta così l’importante iniziativa promossa in collaborazione con Moleskine Foundation.
Aderisce all'iniziativa anche l’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO che sottoscrive il messaggio. La tappa di AtWork Venezia è stata possibile grazie al contributo di sostenitori privati e anche al generoso contributo di System Professional, hair brand dell’azienda Coty, che mette il potenziale umano e creativo dei propri stilisti al centro dei suoi valori. Lo spazio di Palazzo Querini è gentilmente offerto per il wokrshop e la mostra dalla Fondazione Ugo e Olga Levi.
Moleskine Foundation
Moleskine Foundation è un’organizzazione non-profit impegnata a fornire ai giovani strumenti didattici ed esperienze formative non convenzionali che incoraggino il pensiero critico, il fare creativo l’apprendimento permanente, con particolare attenzione alle comunità segnate da carenze socio-culturali. La sua attività si focalizza su tre aree di intervento principali: istruzione innovativa; arte e cultura per la trasformazione sociale; attività di sensibilizzazione a sostegno dello scambio interculturale. La Fondazione lavora a stretto contatto con organizzazioni locali per finanziare, sostenere e co-creare progetti di qualità, con particolare attenzione all’Africa.
AtWork
AtWork è un format educativo itinerante ideato da Moleskine Foundation con Simon Njami. Contempla 3 elementi chiave: un workshop, una mostra, la community dei partecipanti. AtWork si avvale del processo creativo per stimolare il pensiero e il dibattito critico; così come qualità cognitive ed emotive utili a sviluppare un’identità sia personale che collettiva. Il progetto è nato nel 2012 a Dakar e fino ad oggi ha visto 13 edizioni in giro per il mondo che hanno coinvolto più di 300 partecipanti. Dal 2018 i workshop sono a tema: il Tour “I had a dream” del 2018 si è svolto in 4 città e Paesi. Nel 2019 il tema è “Where is South?” e si sta svolgendo in 6 nuove città e Paesi: New York (USA), Libreville (Gabon); Venezia (ITA); Maputo (Mozambico); Londra (UK); la sesta tappa è in fase di definizione.
Simon Njami
Simon Njami è un curatore indipendente, docente, critico d’arte e scrittore. È stato il co-fondatore e capo redattore della “Revue Noire”, direttore artistico della Biennale di fotografia di Bamako fotografia per dieci anni. Ha co-curato il primo padiglione Africano alla 52 ° Biennale di Venezia, nel 2007, e numerose mostre di arte e fotografia contemporanea, comprese Africa Remix (2004/2007) e la prima fiera d’arte africana a Johannesburg nel 2008. La mostra The Divine Commedy, da lui ideata e curata ha iniziato un tour mondiale al MMK – (Museum fur Moderne Kunst) di Francoforte nel 2014, proseguendo allo SCAD Museum of Art di Savannah e lo Smithsonian Museum of African Art in Washington, DC. È direttore del master Pan Africano in fotografia, un progetto che nasce con il Goethe Institute. È direttore artistico della Fondazione Donwahi, di Abidjan, in Costa d’Avorio, consigliere del Sindika Dokolo Collection, segretario della giuria speciale del World Press Photography Awards. È direttore artistico della prima edizione della Biennale Off del Cairo (2015) e delle edizioni 2016 e 2018 di Dak’Art, la biennale d’arte di Dakar, Senegal, la prima e più importante del continente africano. Simon Njami è co-creatore e advisor del format AtWork.