Il Progetto: AtWork
AtWork è un format educativo itinerante ideato da Moleskine Foundation e Simon Njami. Utilizzando il processo creativo per stimolare il pensiero critico e il confronto fra i partecipanti, AtWork contribuisce alla creazione di una nuova generazione di pensatori. Il nucleo centrale di AtWork è un workshop a tema condotto da un artista o curatore. Il tema prescelto fornisce lo spunto per l’avvio di un dibattito collettivo e di una riflessione individuale su questioni come identità, cultura, comunità.
Il risultato finale è la creazione di un taccuino personalizzato, frutto del processo di elaborazione personale attivato dal workshop. Ogni taccuino ha un carattere e un’identità propria ed è la rappresentazione di un pensiero in azione. I taccuini sono esibiti in una mostra co-curata dai partecipanti stessi. I partecipanti possono scegliere di donare i propri lavori alla collezione di “taccuini d’autore” di Moleskine Foundation, una straordinaria serie di opere realizzate su taccuini Moleskine da vari menti creative, tra cui Antonio Marras, Spike Jonze, Francis Kéré, Maurice Pefura, Sigur Rós, Marina Spadafora, Pascale Marthine Tayou, Giorgio Vigna e molti altri. La collezione è utilizzata per sostenere le attività di Moleskine Foundation.
Tutti coloro che hanno partecipato ai workshop entrano a far parte della Comunità AtWork, un gruppo internazionale di artisti, intellettuali, studenti, curatori e associazioni culturali, accomunati dalla convinzione che la creatività possa essere uno strumento di trasformazione sociale.
AtWork - il Workshop
All’inizio del workshop, i partecipanti sono invitati a scrivere la loro interpretazione del tema centrale. Un modo per avviare il processo di riflessione critica all’interno del gruppo, che poi si estenderà all’intera comunità AtWork. Il workshop ha una durata di 3-5 giorni, durante i quali i partecipanti, guidati dall’artista/curatore, si confronteranno sul tema prescelto e realizzeranno i loro taccuini. Il workshop segue un modello “input-elaborazione-output” e si articola nelle seguenti fasi:
▪ Confronto critico e dibattito sul tema del workshop
▪ Elaborazione e definizione dell’idea
▪ Realizzazione e presentazione del taccuino
I partecipanti
Possono partecipare al workshop studenti e giovani talenti creativi di diversa formazione e diverse discipline. Più è eterogeneo il gruppo, più sarà interessante il lavoro.
AtWork - La mostra
La mostra è la prima occasione di condivisione ed estensione del dibattito al di fuori del gruppo di lavoro. Si tratta di un momento fondamentale per le attività del workshop: grazie alla mostra, infatti, i partecipanti possono interagire e confrontarsi con un pubblico esterno, allargando i confini del dibattito e potenziando l’esperienza di elaborazione critica. I taccuini realizzati dai partecipanti sono esibiti all’interno di un museo nazionale o una galleria locale, accompagnati dai taccuini della collezione online. L’allestimento della mostra, in collaborazione con l’organizzazione che la ospita, è infatti parte integrante delle attività del workshop e rappresenta un’ulteriore occasione di confronto e acquisizione delle competenze curatoriali di base.
AtWork - La comunità
Uno dei principi fondanti del format è la creazione di una comunità AtWork. Attraverso il gruppo AtWork su Facebook, i partecipanti possono connettersi a una più ampia rete internazionale e trans-culturale di individui accomunati dagli stessi interessi e avere uno spazio dove condividere esperienze, pratiche e idee.
Gli studenti possono decidere di donare i taccuini realizzati durante il workshop a Moleskine Foundation, adottando una licenza Creative Commons. I taccuini entrano quindi a far parte della collezione (sia fisica che online) di Moleskine Foundation, sostenendo in tal modo le attività della Fondazione e le future iniziative di AtWork. Raccogliendo le proposte creative emerse durante le varie esperienze di AtWork, la collezione online costituisce una preziosa fonte di ispirazione per i giovani talenti di tutto il mondo. Far parte della collezione rappresenta inoltre, per i partecipanti, un’opportunità unica per esibire i propri lavori accanto a quelli di artisti, registi, architetti, musicisti contemporanei già affermati, senza alcuna gerarchia tra le opere in mostra. Questo approccio orizzontale è alla base dell’intera esperienza di AtWork e consente ai partecipanti di oltrepassare i confini della loro dimensione locale e accedere a uno spazio di confronto internazionale con un pubblico ampio e variegato.
Le immagini della collezione di Moleskine Foundation sono pubblicate con licenza libera Creative Commons (CC BY-SA), che ne consente l’uso a due condizioni: che venga riconosciuta la paternità dell’opera all’autore e che ad ogni opera derivata venga attribuita la stessa licenza dell’originale. La licenza Creative Commons rappresenta una preziosa occasione di sperimentazione, una piattaforma di conoscenza in modalità share, remix, reuse legally, all’interno della quale il pubblico è al contempo user, contributor e stakeholder.
Co-creatore e advisor del programma AtWork
Simon Njami
Simon Njamiè un curatore indipendente, docente, critico d’arte e scrittore. È stato il co-fondatore e capo redattore della “Revue Noire“, direttore artistico della Biennale di fotografia di Bamako fotografia per dieci anni. Ha co-curato il primo padiglione Africano alla 52 ° Biennale di Venezia, nel 2007, e numerose mostre di arte e fotografia contemporanea, comprese Africa Remix (2004/2007) e la prima fiera d’arte africana a Johannesburg nel2008. La mostra The Divine Commedy, da lui ideata e curata, ha iniziato un tour mondiale al MMK (Museum fur Moderne Kunst ) di Francoforte nel 2014, proseguendo allo SCAD Museum of Art di Savannah e lo Smithsonian Museum of African Art in Washington, DC. È direttore del master Pan Africano in fotografia, un progetto che nasce con il Goethe Institute. È direttore artistico della Fondazione Donwahi, di Abidjan, in Costa d’Avorio, consigliere del Sindika Dokolo Collection, segretario della giuria speciale del World Press Photography Awards. È direttore artistico della prima edizione della Biennale Off del Cairo (2015) e dell’edizione 2016 e 2018 di Dak’Art, la biennale d’arte di Dakar, Senegal, la prima e più importante del continente africano. Simon Njami è co-creatore e advisor del format AtWork.